Collodi, quando giocare a pallone è un lusso
Ieri sono stato interessato da alcuni cittadini collodesi di una situazione che descrive bene il momento in cui si trova il nostro Comune.
Le foto qua sotto riguardano il “campetto” di Collodi. Roberta Marchi a settembre 2012 aveva detto che avrebbe fatto risistemare le reti, ormai a pezzi, dell’unico spazio in tutto il paese in cui i bambini ed i ragazzi possono giocare a pallone.
Non solo, dopo 9 mesi, la rete non è stata risistemata ma, mi è stato segnalato, l’erba è così alta che non ci si può più giocare, se non nel mezzo al campo, e dunque, da circa un mese, i ragazzi di Collodi vanno a giocare al campetto vicino alla Chiesa di Veneri. Chi conosce i luoghi sa che non è dietro l’angolo (circa 2-3 km) e che le strade per andarci sono assai trafficate (c’è anche da passare la Pesciatina) e siccome anche io a quell’età mi spostavo come normale in bicicletta, è comunque un po’ rischioso, visto che si parla di bambini e ragazzi, fare quei percorsi.
Sono andato a constatare la situazione di persona. Ecco alcune foto: l’erba ai lati è ormai alta, le reti sono sempre a pezzi, non c’è più nessuno a giocarci. Per evidenti motivi, del resto.
Sono cose all’apparenza piccole ma che fanno la differenza per la vivibilità di un luogo. Se anche giocare a pallone in un campetto di paese diventa un lusso perché non si può più garantire il taglio dell’erba o sistemare delle reti, chi deve ne tragga le conseguenze.