Superamento delle province, serve una forte coesione del nostro territorio
Per la terza volta in un anno, nell’ambito degli interventi urgenti per rispondere alla speculazione finanziaria, il Governo nazionale interviene sulle province.
Da ormai un anno ci siamo abituati a sentire di tutto un po’ (soppressione selettiva o totale, elezione diretta e indiretta, funzioni zero e poi invece alcune si) e a vedere varie simulazioni sulle carte geografiche. Un turbinio di soluzioni che è controproducente perchè mette in dubbio la realizzazione effettiva di questo intendimento e che sembra far diventare questi interventi quasi uno “zuccherino” da aggiungere agli amarissimi tagli. Nonostante questo turbinio che delegittima di fatto l’operato dell’ente provincia, essa continua, sotto la scure di tagli insostenibili, ad esercitare funzioni fondamentali come il trasporto pubblico, l’edilizia scolastica, la manutenzione delle strade e la cura dell’ambiente, nonché la formazione e le politiche attive del lavoro.
Più che spot avremmo invece bisogno di un progetto organico di riorganizzazione, perchè lo snellimento della pubblica amministrazione (Stato e autonomie locali) è imprescindibile sia per esigenze di spesa sia per la competitivitá del nostro sistema economico. In questo quadro l’intervento sulle province non é che un tassello, neanche il più importante vista la loro modesta incidenza sulla spesa pubblica. Serve un ripensamento complessivo della pubblica amministrazione e degli uffici periferici dello Stato, una definizione chiara delle competenze di ogni livello e l’eliminazione di sovrapposizioni e di miriadi di enti derivati che ci sono nel nostro Paese.
Per un’analisi compiuta dell’intervento sulle province occorre capire quale sará il testo definitivo del provvedimento. Ad oggi si prevede infatti che la proposta di delimitazione delle nuove province spetti al Consiglio regionale delle Autonomie Locali e in quella sede ci dovremo confrontare. La Regione, come ha proposto nei mesi scorsi il Pd, non dovrebbe però avere solo una funzione consultiva ma effettivamente decisoria rispetto al riassetto istituzionale del proprio territorio e, in ogni caso, questi processi dovranno passare da un coinvolgimento fattivo di tutto il sistema delle Autonomie e delle comunità locali.
Un punto peró è certo. Il superamento della dimensione provinciale pistoiese chiama ad una ancora più forte coesione istituzionale e politica del nostro territorio provinciale. La coesione diventa un punto fondamentale perché dobbiamo presentarci al confronto con altri territori non da comprimari ma alla pari, sapendo che il nostro territorio provinciale puó apportare un contributo essenziale allo sviluppo economico e sociale dell’area metropolitana e della nostra Regione.
Le nostre amministrazioni locali, in particolare dopo il recente rinnovo amministrativo, stanno sempre più lavorando in modo coordinato e integrato. Continueremo a perseguire con determinazione questa strada, perchè vogliamo essere all’altezza di questa sfida complessiva di riorganizzazione, senza presunzione ma anche senza complessi di inferiorità verso alcuno.