Niente giustifica rompere il patto che sta alla base delle primarie
Il Partito Democratico è stato il primo ad adottare lo strumento delle primarie e ne difende il suo valore e la sua serietà, accettandone in ogni caso il risultato e sostenendo senza se e senza ma il candidato vincitore. Un impegno che hanno sottoscritto i partiti ed i candidati, un patto pubblico, solenne e incondizionato che non può essere spezzato e nessuna motivazione può legittimare o giustificare il venir meno a questo impegno.
L’intenzione di Roberto Bartoli di dar vita ad una lista civica rompe questo patto ed è irrispettosa prima di tutto verso 12.000 cittadini pistoiesi che, andando a votare alle primarie, erano convinti di partecipare ad una competizione vera, franca ma basata su regole condivise e accettate da tutti e ad un impegno non formale ma sostanziale e reciproco, un minuto dopo la chiusura delle urne, a sostenere il vincitore.
Il Pd, da parte sua, come hanno fatto gli altri candidati sconfitti ed i partiti della coalizione, non intende stracciare questo patto e non rispettare quindi le migliaia di pistoiesi che hanno partecipato alle primarie.
Non viene comunque ovviamente meno l’impegno dell’Unione Comunale di Pistoia a continuare la sua azione per la formazione di una lista al Consiglio Comunale rinnovata e rappresentativa delle sensibilità presenti nel partito e che si sono riconosciute nelle varie candidature, vista la ricchezza di uomini e di donne che si sono impegnati a sostegno dei vari candidati nelle primarie stesse.
Marco Niccolai, segretario provinciale Pd Pistoia
Paolo Bruni, segretario comunale Pd Pistoia