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Dopo aver letto alcune ricostruzioni del centrodestra assolutamente non esatte, penso sia necessario fare il punto rispetto al tema della mancanza del servizio ambulatoriale nel territorio del comune di Sambuca Pistoiese, presso il quale i cittadini hanno possibilitΓ di scelta del medico di medicina generale ma non hanno nessun medico che svolga attivitΓ ambulatoriale.
LβASL, anche su nostra sollecitazione, nei mesi scorsi aveva attivato un ambulatorio diurno di cure primarie a libero accesso, aggiuntivo e non sostitutivo rispetto al servizio di continuitΓ assistenziale (ovvero la guardia medica). Ha recentemente dato le dimissioni il medico che era stato incaricato. Questa Γ¨ la ragione per la quale il servizio diurno Γ¨ stato sospeso.
Appena appresa la notizia, mi sono interessato presso la direzione dellβASL perchΓ©, al fine di garantire assistenza diurna di prossimitΓ in questo territorio montano, potesse essere applicato un progetto analogo a quello recentemente approvato per lβalto Mugello, che sta affrontando una analoga criticitΓ .
Posso annunciare ufficialmente che ho ricevuto assenso rispetto alla approvazione di un progetto incentivante che sarΓ proposto ai medici di medicina generale giΓ convenzionati nellβaggregazione funzionale territoriale della medicina generale di Pistoia Sambuca Pistoiese, entro cui Γ¨ compreso il territorio montano.
Il progetto prevederΓ la attivazione di due turni ambulatoriali diurni, che potranno essere svolti da medici di medicina generale che volontariamente aderiranno.
Si tratta di una misura temporanea, in attesa dellβavviso per le nuove zone c.d. carenti della medicina generale, in cui sarΓ nuovamente prevista la convenzione per Sambuca. In questo caso lβASL nel 2025 potrΓ utilizzare una possibilitΓ incentivante, in applicazione della delibera di Giunta Regionale dellβaprile 2024, che Γ¨ aggiuntiva rispetto a quella, giΓ in vigore, che prevede che i medici che assistono cittadini residenti a Sambuca percepiscano una quota supplementare per paziente legata al disagio: si tratta in questo caso di un incentivo economico per il medico che decida di svolgere ambulatori nel territorio comunale, che si sommerΓ dunque a quello giΓ presente per area disagiata.
Da anni utilizziamo dunque tutte le possibilitΓ che ci sono date dalla normativa nazionale e contrattuale per assicurare il servizio ambulatoriale: adesso adotteremo ulteriori due forme di incentivo ideate e finanziate dalla Regione, visto che il Governo nazionale in quasi tre anni non ha assunto alcuna decisione per fare fronte al problema della mancanza dei servizi ambulatoriali di medicina di famiglia nelle aree piΓΉ periferiche, problema che riguarda lβintero territorio nazionale e di fronte al quale da Roma non arrivano alle Regioni nΓ© soluzioni normative nΓ© risorse supplementari per incentivi economici o professionali.
La Regione Toscana non accetta questa inerzia e dunque mette in campo da sola soluzioni innovative che sono ovviamente a totale carico del bilancio sanitario regionale pesantemente tagliato dal Governo Meloni.