80 ANNI DALL’ECCIDIO DI COLLODI
Venerdì sera ho rappresentato la Regione Toscana alla cerimonia per l’ottantesimo anniversario dell’eccidio che avvenne a Collodi il 26 luglio 1944. Furono cinque le persone che persero la vita.
Come ogni anno, è intervenuto il figlio di uno degli innocenti che furono trucidati: Giampiero Pizza, che aveva 13 anni quando fu ucciso suo padre e che quindi conserva vivo il ricordo di quell’evento che ha cambiato per sempre la sua vita e quella delle altre famiglie.
Giampiero ha oramai più di 90 anni e ricorda vividamente quando fu catturato il padre: ogni anno non manca mai a Collodi e la sua presenza ci onora.
Nel mio intervento ho ricordato che la seconda guerra mondiale fu frutto di un esasperato nazionalismo che aveva inquinato le menti e le coscienze di generazioni: purtroppo anche nel nostro tempo c’è chi coltiva queste malsane ideologie, che hanno prodotto in Europa il sanguinoso conflitto in Jugoslavia e adesso quello in Ucraina.
L’unico modo per onorare i caduti dell’eccidio di Collodi e di tutte le stragi nazifasciste che provocarono 4000 morti innocenti in Toscana nel giro di pochi mesi è quello di non tornare ad alimentare i fantasmi del nazionalismo, del razzismo e dell’intolleranza che portarono a quelle orrende stragi.