GRAZIE ALLE RISORSE DELLA REGIONE È FINALMENTE FINITO IL “FANTAVARIANTE” DI COLLODI: PER LA PRIMA VOLTA SI LAVORA SERIAMENTE PER LA VIABILITÀ ESTERNA
Assieme ai miei compaesani per anni ci siamo “impegnati” nel “fantavariante” di Collodi (rubo la calzante definizione di Riccardo Franchi): visto che nessuna amministrazione aveva mai commissionato uno studio approfondito sulla viabilità esterna al paese ci provavamo noi, ma nessuno era ingegnere o geologo! Mercoledì sera però si è voltata pagina.
Quando sono diventato consigliere regionale ho fatto una ricerca in Provincia ed ho capito perché non esisteva niente: per decenni le amministrazioni sono state convinte che l’unica soluzione possibile fosse “l’adeguamento di tratti di via comunale, la realizzazione di una galleria artificiale sotto Via Pasquinelli lunga circa 450 m” (progetto del maggio 1999) e “sulla base di questo progetto è stato stipulato l’accordo di programma” del 2000. Ecco perché non è mai stato fatto alcun progetto di variante esterna al paese!
Solo nel 2002, di fronte alla rivolta dei collodesi in risposta a questo possibile scempio, la Provincia di Pistoia decise di fare qualche valutazione, seppur non approfondita: “il comitato dei cittadini di Collodi ha chiesto lo studio di una viabilità alternativa a quella del progetto”, si legge negli atti.
Da quel momento però il vuoto, non casuale: molti politici volevano riproporci il possibile scempio di Via Pasquinelli, non si erano arresi.
Infatti nel 2018 l’amministrazione Giurlani-Morelli rilancia come soluzione Via Pasquinelli a doppio senso: i cittadini si ribellano nuovamente, la Regione e gli altri enti mettono il veto. Ci sono voluti 20 anni, insomma, per accantonare questa “soluzione”.
Mercoledì sera, invece, grazie al finanziamento della Regione Toscana di 120.000 euro (visto che nessun altro ente aveva mai messo un euro) noi collodesi abbiamo avuto quanto chiedevamo da decenni: lo studio tecnico incaricato dalla Provincia ha presentato le ipotesi di prefattibilità della variante esterna, sia lato San Gennaro sia lato Collodi Castello.
Mai era successo che venissero svolte indagini geologiche e tecniche a questo livello di approfondimento: ai cittadini sono stati illustrati problemi, criticità e opportunità di ognuna delle due ipotesj e anche l’ordine di grandezza dei costi (circa 50 milioni di euro per il lato pistoiese, tra 85 e 90 mln di euro per il lato lucchese).
La richiesta del Comune di Pescia e della Provincia di Pistoia è di completare l’avanzamento progettuale (studio di fattibilità) per entrambi i versanti e su questo ci muoveremo. Già da adesso, però,sappiamo punti di forza e di debolezza di ciascuna ipotesi ed una stima delle risorse necessarie. Non era mai successo nella lunga storia di questa vicenda. Insomma, da mercoledì 3 aprile è finito il (triste) gioco della fantavariante ed è iniziato un percorso serio.
Almeno nessuno mercoledì sera ha avuto il coraggio di ripropinarci via Pasquinelli a doppio senso, mentre alcuni degli ex sostenitori di questa opzione sono addirittura venuti a dare lezioni: sicuramente aver impedito che la loro idea si concretizzasse e essere riusciti a realizzare serie valutazioni tecniche, seppur parziali, su entrambi i versanti è già un grande risultato, anche se non ci accontentiamo. Questo era proprio l’impegno che avevo preso con i miei concittadini.
Il nostro lavoro continua, il percorso sarà lungo ma fino al finanziamento della Regione non era neanche mai iniziato seriamente: non siamo più a zero rispetto alla viabilità esterna come quando ho iniziato ad affrontare la vicenda. Non era per niente scontato arrivare fin qua visto le resistenze che abbiamo dovuto affrontare in questi anni.