CON LA CULTURA SI CRESCE
PESCIA – In questi giorni di confronti con varie realtà associative, ho percepito come sia carente nella realtà di Pescia un disegno mirato alla messa in rete delle potenzialità delle molte associazioni del nostro territorio, anche e soprattutto in relazione alle attività culturali. Un progetto di coordinamento in rete dei vari soggetti privati che gravitano nell’ambito culturale, e di questi con le istituzioni pubbliche, rappresenterebbe un notevole arricchimento reciproco, a vantaggio di tutti. Non solo: promuovere la rete culturale del nostro territorio significherebbe altresì gestire meglio, promuovere, valorizzare, rendere fruibili e quindi sfruttare economicamente tutti quei beni culturali di cui la realtà pesciatina è davvero ricca e di cui potrebbe andare orgogliosa.
Alcuni esempi:
– il Museo Civico di Palazzo Galeotti, purtroppo chiuso al pubblico da oltre 12 anni, che vanta preziose collezioni;
– il teatro Pacini;
– la pala di San Francesco di Bonaventura Berlinghieri, prima raffigurazione datata del Santo e della sua vita, che si trova collocato nella omonima Chiesa;
– la Gispoteca dello scultore pesciatino Libero Andreotti;
– La Biblioteca Capitolare;
– Il Museo Civico di Scienze Naturali e Archeologia della Valdinievole (cd Museo Paleontologico), chiuso diversi anni fa e mai riaperto, come ho più volte segnalato con interrogazioni al Sindaco,
– Il Museo della Carta di Pietrabuona.
Nel ricordare i tesori culturali di cui Pescia è dotata e che dovrebbe valorizzare e gestire meglio, non certo possiamo dimenticare uno dei patrimoni più unici al mondo: il Parco di Pinocchio, accompagnato dalla storica Villa Garzoni che è monumento nazionale, oltre al medievale borgo di Collodi Castello. Una menzione a sè merita, dal punto di vista storico, naturalistico e paesaggistico, il percorso delle Dieci Castella medievali della Valleriana, che Sismondi chiamò “Svizzera Pesciatina”. Bisognerebbe che tutte queste realtà facessero rete tra loro, per la programmazione delle attività e anche rispetto agli orari di accesso. Possibile ad esempio che per un turista che viene a Collodi o da Montecatini non vi sia un’adeguata informazione sulle peculiarità storiche e artistiche di Pescia? Potremmo anche dire viceversa ovviamente, il tema rimane il solito. In questo modo i turisti rimarrebbero di più sul nostro territorio e lo scoprirebbero, sicuramente apprezzandolo. Un cartellone annuale delle attività e delle iniziative culturali non sarebbe anch’esso un modo per valorizzarle tutte, assieme ad una promozione condivisa di tutte? Questa rete dovrebbe promuoverla il Comune, mettendo attorno ad un tavolo tutte queste realtà per capire come coordinarsi più efficacemente, anche rispetto alla ricerca di finanziamenti, essenziali ad esempio per rendere accessibile il Museo Civico o per altre attività culturali. Anche questo significa valorizzare il nostro territorio e dare impulso alla sua crescita, non solo economica.