Grave la situazione finanziaria del Comune di Pescia
Non serviva purtroppo una grande competenza in materia di bilanci per comprendere quanto grave fosse, già da diverso tempo, la situazione finanziaria del Comune di Pescia. Nel momento peggiore per la vita degli enti locali di questo Paese, anche per quelli finora erano “in salute”, Pescia ha circa 3,5 milioni di euro di disavanzo al 31.12.2012, come risulta dal bilancio. Così come da anni ci sono vertenze aperte con Cosea e con la Società della Salute, non a caso sono i Comuni della Valdinievole a finanziare in gran parte i servizi sociosanitari ai pesciatini visto che il Comune è spesso inadempiente.
Nel frattempo, nonostante tutto questo, è stato bandito un concorso per dirigente, portandone così il numero da 3 a 4, quando tutti i Comuni “in salute” li hanno diminuiti drasticamente.
Tutti elementi che fanno presagire uno scenario molto preoccupante che, dopo la decisione della Corte dei Conti, sembra purtroppo avvicinarsi: quello del dissesto.
Il Sindaco ha annunciato ricorso alle sezioni riunite della Corte dei Conti ma, se esse dovessero confermare il giudizio della sezione regionale, il Consiglio Comunale dovrebbe dichiarare il dissesto, con le gravi conseguenze che esso comporta per vari anni.
La magistratura contabile farà il suo lavoro ma ci sono alcuni dati di fatto che si evidenziano già oggi, indipendentemente dal percorso dinanzi al giudice contabile: l’opposizione da anni ha espresso, inascoltata, la sua preoccupazione per il fatto che la situazione finanziaria era grave e che non veniva adeguatamente contrastata con scelte nette, coraggiose e chiare; chi ci ha accusato di strumentalizzazione politica anche con toni irricevibili è stato smentito dai fatti.
L’altro dato è che, indipendentemente dal giudizio della Corte dei Conti, la realtà delle cose ormai sotto gli occhi di tutti è che questa Amministrazione è immobile e non è in grado di far fronte ad una situazione così difficile.
Invece di stare arroccati e di vivacchiare bisognerebbe prenderne atto e trarne le conseguenze, per dare modo alla città di intraprendere un percorso di risanamento che sia vero e credibile.
Inoltre non si può pensare che questa situazione sia transitoria o momentanea, perché, indipendentemente dalle decisioni della Corte dei Conti, non ne usciremo in breve tempo visti i numeri che richiamavo. Forse bisognerebbe dirlo con chiarezza ai cittadini, invece di edulcorare la situazione; proprio per questo non si possono riproporre vecchie formule o vecchi schemi. Servono decisioni coraggiose, forti e di vera discontinuità con un presente ed un passato che hanno prodotto questa situazione, che permane indipendentemente da quello che sarà deciso a Roma. Se a questo aggiungiamo la grave crisi produttiva del nostro territorio il quadro non è esaltante.
Ma ogni inversione di marcia parte dal “vedere in faccia” la realtà, anche se dura, e poi da fare scelte adeguate e forti, che sono irrinunciabili. La Giunta Marchi non ce l’ha fatta, ha preferito vivacchiare. Per questo dunque si dia nuovamente spazio ai cittadini e al loro giudizio per mettere davvero in condizione il nostro Comune di affrontare a viso aperto questa difficile sfida che dobbiamo assolutamente vincere.