Il testo dell’interrogazione che ho presentato la scorsa settimana al Sindaco di Pescia.
IL SOTTOSCRITTO CONSIGLIERE COMUNALE
PREMESSO CHE
La stampa locale ha reso pubblica una missiva della società Pepar in cui essa, visto l’avvicinarsi la fine della fase sperimentale il 30 novembre, esprime alcune considerazioni che, nell’ottica di un possibile aumento delle tariffe, rispecchiano bene la situazione: ogni soggetto privato tende a massimizzare il proprio profitto ma l’ente pubblico è chiamato a porre limiti a tutela dell’interesse pubblico;
è bene ricordare che l’art. 14 della convenzione afferma che “le tariffe orarie dei singoli parcheggi ed il prezzo di cessione del diritto di superficie dei posti auto saranno revisionati al termine di ciascun anno di gestione (…) sentito il parere obbligatorio e non vincolante dell’Amministrazione Comunale“ e dunque che il Comune ha rinunciato ad ogni diritto di concordare in modo vincolante con il privato le tariffe del parcheggio e per questo, secondo il contratto, il privato ha la più totale libertà di aumentare le tariffe;
nella lettera, secondo il testo riportato dalla stampa, si afferma che c’era “l’impegno del Comune ad adottare tutti i provvedimenti necessari a far rispettare le norme del codice della strada e a regolamentare il traffico e la sosta nelle aree limitrofe alle aree a parcheggio a pagamento, per far sì che le auto vengano convogliate all’interno delle stesse”
CONSIDERATO CHE
Le tariffe attualmente praticate sono già di per sé insostenibili per tanti cittadini, a maggior ragione se confrontate con quelle praticate in parcheggi di altri presidi ospedalieri, e che dunque un ulteriore aumento non farebbe che peggiorare la situazione complessiva in un momento già difficile per i lavoratori e le famiglie;
le zone attorno ai parcheggi, ad esempio la zona del Duomo e Via Nieri, sono ormai difficilmente accessibili in varie ore del giorno alla sosta dei residenti perché molti di coloro, in particolare i lavoratori non operatori sanitari, che parcheggiavano nei parcheggi dell’ospedale, adesso a causa delle tariffe praticate scelgono di parcheggiare in aree più lontane piuttosto che pagare 1,5 euro all’ora che, considerando la media di 5 giorni lavorativi a settimana, anche con il limite di 6 euro giornalieri significherebbe 120 euro al mese di parcheggio;
la situazione appare dunque essere molto difficile e non appare né realistico né socialmente sostenibile un ulteriore aumento delle tariffe che però, data la natura della Convenzione, potrebbe essere applicato dal privato senza che il Comune abbia alcuna facoltà giuridica per impedirlo, visto il contratto che ha sottoscritto in data 2 settembre 2011;
INTERROGA LA S.V. PER SAPERE:
– se risulta corrispondente al vero che vi era, come affermato dal gestore nella lettera riportata dalla stampa, “ l’impegno del Comune ad adottare tutti i provvedimenti necessari (…) per far sì che le auto vengano convogliate all’interno delle stesse”;
– Cosa intende fare l’Amministrazione in vista della scadenza del 30 novembre, in rapporto alle condizioni tariffarie già applicate a utenti ed operatori e quali azioni intende intraprendere qualora il gestore decidesse autonomamente di aumentarle.
Il consigliere comunale gruppo Pd Pescia