In merito alla situazione pesciatina
Abbiamo letto con meraviglia i cosiddetti auguri del capogruppo Abenante, che almeno sentiamo per mail, visto che da mesi e mesi ormai non partecipa alle riunioni del proprio partito d’appartenenza, che dovrebbe rappresentare all’interno del consiglio comunale.
Le espressioni qualificano le persone e il tono delle parole usate da Abenante nella mail pervenuta la dice lunga sotto molteplici aspetti:
espressioni sgradevoli verso il Partito Democratico ed i suoi militanti, infondate nel merito e irricevibili nei toni, che quindi ritornano alla stessa velocità di un boomerang al proprio mittente.
Detto questo, una domanda: se Abenante pensa questo del Pd, per quale motivo vorrebbe continuare, almeno nel nome, a rappresentarlo nelle Istituzioni pesciatine? Forse perchè è il primo partito del Paese e forse anche di Pescia?
Se fosse coerente con le sue affermazioni, dovrebbe trarne immediatamente le conclusioni.
Certo è che Abenante rappresenta ormai solo formalmente il Pd nel consiglio comunale di Pescia.
Abenante è stato richiamato, nel luglio scorso, dall’assemblea comunale ad una semplice regola logica: per rappresentare un partito e non se stessi, bisogna conoscerne il pensiero. Se invece si ha la presunzione di inventare o impretare in solitario la linea politica del Pd, è bene ricordare che il quadro politico abbonda di partiti personali. Non si rappresenta un partito, ma se stessi, quando si disertano ormai da mesi e mesi le sedi di disussione e confronto del partito, dove è sempre stato invitato a partecipare, preferendo vivere politicamente ai margini del partito ed esercitando sempre la sua azione in modo indipendente e autonomo, senza mai condividere le linee né con l’Assemblea, né con la segreteria comunale.
Il Pd è alternativo a Pescia, come in tutti i territori, al centrodestra, con le parole e con i fatti. Proporre quindi, come ha fatto Abenante a titolo personale, visto che non l’ha condiviso con il proprio partito, di sostenere indirettamente il Sindaco Marchi qualora avesse deciso di nominare tre assessori tecnici è un’ipotesi a dir poco fantasiosa oltre che non percorribile.
Stiano tranquilli gli elettori democratici, che erano disorientati nel leggere questa fantasiosa ipotesi: siamo chiaramente alternativi alla Giunta Marchi, incapace di far fronte alla situazione in cui versa il Comune di Pescia, e impegnati a costruire a Pescia come ad ogni livello alleanze coese e credibili di centrosinistra e non corriamo dunque dietro a bizantinismi incomprensibili.
Il Partito Democratico a Pescia si sta risollevando dopo anni e anni di difficoltà nell’iniziativa e presenza politica, di cui ora si capiscono più chiaramente alcuni motivi. Questo percorso andrà però inesorabilmente avanti ed a questo punto con ancor maggiore decisione.
Marco Niccolai, segretario provinciale Pd Pistoia
Davide Petrini, segretario comunale Pd Pescia