Passaggio di provincia, oltre la demagogia guardiamo la realtà

Passaggio di provincia, oltre la demagogia guardiamo la realtà

Come Ufficio di Coordinamento del Pd di Pescia abbiamo scritto questa breve nota sul tema del cambiamento di provincia, una discussione che è nata nelle ultime settimane.

Eccone il testo.

Mentre l’attenzione delle famiglie e delle imprese in questo momento va tutta verso gli effetti della crisi economica e della manovra finanziaria, c’è chi preferisce impegnarsi sul cambiamento dei confini provinciali. Una soluzione venduta come il sollievo di tutti i problemi di Pescia. Non volendolo considerare il principale degli argomenti, “tralasciamo” per un attimo le considerazioni sul procedimento giuridico, assai lungo e dispendioso,  analizzando le demagogiche e soprattutto inesatte argomentazioni dei promotori. Per brevità, dato il lungo elenco, non si può parlare di tutte, ma sicuramente la più originale è quella di collegare “provincia” con il nostro ospedale.

Come tutti sanno, infatti, le province hanno zero competenze in materia di sanità, perché questa spetta alla Regioni. Non si capisce cosa c’entri con l’ospedale cambiare l’amministrazione provinciale, anche se qualche effetto ciò l’avrebbe. Immaginiamoci Pescia in provincia di Lucca: l’ospedale di Pescia non sarebbe più quello della Valdinievole ma il secondo della Piana Lucchese. Tra pochi anni, nella periferia di Lucca rivolta verso la nostra zona, avremo un ospedale modernissimo e monoblocco. Sorgono alcune domande: l’Asl 2 di Lucca farebbe, in tempi di “tagli” continui, adeguati investimenti sul nostro presidio, che si trova a 15 km di distanza? Oppure il nostro presidio rischia di fare la fine dell’ospedale di Barga, ormai ridotto ad un pronto soccorso con qualche reparto, nonostante sia lontano più di 30 km da Lucca? Certo è che il nostro ospedale non sarebbe più, come invece avviene adesso, il punto di riferimento per gli undici comuni della Valdinievole, con nove Sindaci che hanno dichiarato pubblicamente che, anche per un nuovo Ospedale, Pescia ha la priorità per la localizzazione.

Chi prima a parole difende l’ospedale propone adesso uno scenario che gli darebbe  un definitivo ko.


In questo quadro brilla il silenzio di Roberta Marchi. Un silenzio imbarazzante e imbarazzato, visto che alcuni suoi autorevoli supporter e un assessore della Giunta sostengono il passaggio a Lucca. Un imbarazzo che immaginiamo avrà quando chiederà contributi per Pescia (con quale autorevolezza?) o si siederà, da vicepresidente della Società della Salute, con i suoi colleghi, rappresentando anche una parte della sua maggioranza che vuole portarci al totale isolamento e all’irrilevanza in Valdinievole. Il Sindaco dovrebbe superare il suo imbarazzo e dire cosa ne pensa.

Dall’altra parte c’è una ”opposizione” che, invece di incalzare la Giunta Marchi su quello che non sta facendo, per non far vedere l’immobilismo di questa Amministrazione dirige l’attenzione su temi irrilevanti sulla vita concreta dei pesciatini, visto che non stiamo parlando di aderire ad una provincia autonoma come Trento e Bolzano e che quindi un cambiamento avrebbe effetti 0 in termini di vantaggi per le imprese e per i cittadini.


Le numerose e partecipate iniziative pubbliche che abbiamo promosso come Pd in questi mesi, anche sullo sviluppo economico, ci dicono che per Pescia non è tempo dell’isolamento in cui ci vorrebbero portare gli “isolazionisti”, ma che abbiamo talenti e potenzialità ancora inespresse che dobbiamo spendere e far valere oltre il nostro confine locale, non chiudendoci in noi stessi ma giocando con un ruolo da protagonisti per l’ elaborazione di tutte le politiche di sviluppo comprensoriali e provinciali.

Chi vuole il nostro isolamento dimostra proprio di non credere nelle potenzialità di Pescia e del suo territorio.

Ufficio di Coordinamento Partito Democratico di Pescia

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