La strage infinita
Giovedì 3 gennaio 2008 – La prima copertina di questo nuovo anno, purtroppo, la devo dedicare alla strage di Torino.
Sì, una strage. Quando sul loro lavoro muoiono sette persone, non è una strage?
L’ultimo morto del rogo alle Acciaierie di Torino aveva un anno solo più di me e ovviamente questa notizia mi ha colpito doppiamente. Una vita stroncata quasi al suo inizio, nel compimento del dovere quotidiano.
Le inchieste faranno luce sulle responsabilità di un evento così tragico. La magistratura ha, sempre, la mia piena fiducia e ancora di più quella di Torino, tradizionalmente attenta ai problemi connessi alla sicurezza sul lavoro. Certo però che i processi mai ridaranno questi operai ai loro cari.
Il problema è che ancora troppo pochi sono i controlli sui luoghi di lavoro. C’è da fare di più, perchè non aumentando gli organici e introducendo pene più severe?
Ma manca ancora, forse, anche una cultura generalizzata della sicurezza del lavoro. Le protezioni, ad esempio, che alcune persone vedono quasi come degli “impacci”, possono salvare la vita.
Beh, non mi dilungo più. Il mio pensiero e la mia solidarietà alle famiglie dei sette operai di Torino e a tutte le famiglie che hanno un caro morto nel compimento del proprio dovere.
L’inaccettabile strage infinita, nel nostro Paese, è quella delle morti bianche.