Senza parole…
Martedì 23 novembre ore 22- Quando un ragazzo di 26 anni come Gabriele viene ucciso, senza alcuna giustificazione e in modo così atroce, da un poliziotto non ci sono parole. Una vita spezzata, per sempre, senza alcun motivo.
Saranno le indagini a fare chiarezza definitiva su come sono veramente andate le cose. La chiarezza su un episodio così grave è il minimo che si deve alla memoria di quel ragazzo e della sua famiglia.
Ma sicuramente niente importava di quel ragazzo e del dolore della sua famiglia a quel manipolo di delinquenti che hanno messo a ferro e fuoco intere zone di Roma e di altre città.
Hanno preso a pretesto questo fatto per sfogare il loro odio verso i carabinieri e la polizia, in definitiva contro lo Stato.
Scene di guerriglia, di teppismo non certo improvvisato contro le caserme e contro i negozi. Scene indegne di uno Stato civile, che infatti hanno fatto il giro del mondo.
Beh, di fronte a questi manipoli di violenti non credo ci sia discussione possibile: siano individuati tutti e puniti. Che lo Stato ristabilisca anche in questo modo la sua autorità, a garanzia delle persone oneste e della convivenza civile.
Se non lo farà in modo serio e forte, anche altri violenti si sentiranno liberi non solo di decidere di disputare o meno qualche partita (come è successo a Bergamo), ma anche di fare ben altro…